Letture e riletture


2.11.16
Cécile Coulon, La casa delle parole (traduzione dal francese di Tatiana Moroni)
Attraverso lo sguardo di un Agente speciale analfabeta puntato su spettatori in preda a fremiti incontrollati in occasione di letture pubbliche, la narrazione si dipana alternandosi a pagine di misteriosi appunti non datati: così questa distopia procede come storia semplice e avvincente che parla di controllo sociale e potere, di parole e libri, di crisi e derive, di emozioni e proibizioni, di negazione e affermazione del mondo e di sé.
Giulio Pianese, ovvero Zu



4.10.16
Pino Cacucci, Quelli del San Patricio
Le nefandezze degli Stati Uniti nella "Mexican War" di metà Ottocento. La guerra raccontata da chi l'ha combattuta dalla parte dei perdenti pur di non perdere la dignità.
Giulio Pianese, ovvero Zu



28.9.16
Massimo Moruzzi, What Happened To Advertising? What Would Gossage Do?
If you are interested in advertising, you should read this. If you are dealing with advertising on the Internet, you must.
Massimo Moruzzi aka *dotcoma is not going to waste your precious time. He is quick and to the point, he distils what should have been known for ages (but isn’t), such as the difference between sales and “likes”, customers and followers, effectiveness and fluff.
All statements are carefully referenced, with examples, quotes, links and data to support them. Actually, the apparatus of notes is so rich and detailed that it is almost a book within the booklet.
What is the point of “branding” if it doesn’t affect your bottom line? Rather than aiming at “brand awareness”, you need to raise your own strategy awareness. Pop-ups do not rock. Nor do Facebook fake fans, twitter fake followers, and the likes of them. Quantity cannot replace creativeness. Every Internet user got bored of intrusively obtrusive banners of any sort a long time ago, and many have learnt to ignore or dodge them ever since. Why bother to go on squandering your money, time and effort on them in the first place?
Banner ads… Luckily enough, he is speaking of the invisible to me; when at home, I simply totally forget the supposedly enormous bunch of colourful lies lying behind my AdBlock shield.
Giulio Pianese, ovvero Zu



31.5.16
Lynda Mullaly Hunt, Un pesce sull'albero (traduzione di Sante Bandirali)
Un pesce sull’albero è una bella scoperta. L’agile e divertente romanzo di Lynda Mullaly Hunt, nella traduzione di Sante Bandirali, è un libro destinato ai ragazzi e risulta altrettanto coinvolgente e piacevole anche ai lettori adulti.
È scritto in prima persona dal punto di vista di Ally Nickerson, ragazzina di prima media alle prese con due ostacoli per lei insormontabili: leggere e scrivere. Le parole scritte sono un vero incubo, le lettere si muovono e sfuggono alla sua comprensione. Ogni giorno questa difficoltà le causa non solo problemi scolastici, ma anche disagi nelle relazioni coi coetanei. La brillante protagonista è ovviamente dislessica, ma non lo sa e non ne sono consapevoli neppure gli adulti attorno a lei, a scuola e a casa.
L’arrivo di un nuovo insegnante pone le basi del cambiamento. Si rivolge alla classe con modalità meno scontate e in alcuni casi rivoluzionarie, innesca reazioni e evoluzioni tra gli alunni e poi anche in Ally. Alla crescita personale si accompagna la nascita di rapporti di amicizia, i ragazzini si aiutano a vicenda, scoprono il loro valore intellettivo e umano, fino a confermare la massima di un dislessico illustre, Albert Einstein, che ha ispirato il titolo: Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi, lui passerà tutta la vita a credersi stupido.
È interessante scoprire che tutti possiamo trarre giovamento dai metodi alternativi di apprendimento messi in opera per aiutare i dislessici. Facilitano la ricerca di percorsi migliori a memorizzare o a comprendere le connessioni logiche. Per esempio, allorché ci accingiamo a comporre un puzzle da due o tremila pezzi e consideriamo indispensabile l’immagine di riferimento che ci mostra il quadro d’insieme, capiamo per analogia l’utilità di una mappa concettuale sotto forma di raffigurazione grafica come ausilio a chi è predisposto a pensare per immagini (visual thinker).
Per fortuna, oggi è sempre più diffusa la consapevolezza di quanto sia possibile e doveroso affrontare i DSA (disturbi specifici dell’apprendimento) in modo costruttivo. Il vero problema sono le risorse a disposizione degli insegnanti, troppo spesso troppo limitate in termini di tempo e di strumenti.
Nella nota in calce al romanzo il traduttore precisa di avere adottato l’espressione «differenze di apprendimento», vigente nei paesi anglosassoni, in luogo di «disturbo dell’apprendimento», poiché fornisce un quadro troppo medicalizzato della dislessia. Sono d’accordo, e una cosa che cerco di insegnare ai miei piccoli allievi è che tutti quanti devono rendersi capaci di affrontare e superare le fatiche, a prescindere dal modo in cui si arriva al risultato. Alla fine si evita di trincerarsi dietro una certificazione non certo sufficiente a definirli né a farli crescere al meglio delle loro potenzialità.
Giulio Pianese, ovvero Zu (già per N.d.T.)



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