tag:blogger.com,1999:blog-36874282024-03-13T03:50:41.076+01:00Letture e riletturela lettura è un piacere dell'essere intero, l'intensità prolungabile all'infinito... e il piacere raddoppia se viene condivisoZuhttp://www.blogger.com/profile/17660034709189862667noreply@blogger.comBlogger337125tag:blogger.com,1999:blog-3687428.post-1062937640851037772022-12-15T00:12:00.001+01:002022-12-15T02:20:05.547+01:00<strong>Lettura inviata da Franco Gialdinelli</strong>
Ho amato <a href="http://www.lanostralibreria.it/autori_stranieri/ken_follet.html"><strong>Ken Follet</strong></a> come allievo del grande Forsyth; i primi romanzi, per quanto un po' meno coraggiosi e un po' più tendenti al commerciale di quelli del suo maestro, erano comunque spettacolari (<em>La cruna dell'ago</em> e <em>Triplo</em> in testa); poi si è un po' perso via.
<em><strong><a href="http://www.liberonweb.com/asp/libro.asp?ISBN=8804501294">Codice a zero</a></strong></em>, nella sua fondamentale essenzialità e semplicità, è un sicuro punto di ripresa e non è neanche troppo di cassetta. Il paragrafo iniziale di ogni capitolo, dove spiega come funzionava il missile che portò in orbita il primo satellite artificiale americano "Explorer I", è un gioiello di storia della tecnologia.
Tra l'altro il libro l'ho letto per caso: al tempo ero ancora iscritto al Club degli Editori (che se hai voglia di starci un po' dietro vale anche la pena) e dimenticai di mandare, allora già tramite Internet, l'avviso che non volevo ricevere il Libro del mese, <em>Codice a Zero</em>, appunto; quando il libro mi arrivò pensai di provare a leggerlo prima di mandarglielo indietro, sai mai. E adesso sta là, con la sua bella copertina rigida (uno dei motivi principali per cui sono stato iscritto al Club per 5 anni erano proprio le edizioni in copertina rigida... se poi c'era anche il segnalibro di stoffa, come nelle <em>Metamorfosi</em> di Ovidio o nelle raccolte di Simenon, era pura libidine!) e, guarda caso, accanto al suo maestro Forsyth; prima di lui c'è Flaubert che lo guarda un po' storto, ma si sa: i francesi sono un po' così!
:-)
<em>Franco G.</em>Zuhttp://www.blogger.com/profile/17660034709189862667noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3687428.post-20124837673132317522020-07-07T19:08:00.001+02:002020-07-07T19:09:15.313+02:00<a href="https://it.wikipedia.org/wiki/J._K._Rowling"><b>J.K. Rowling</b></a>, <i><a href="https://www.littlebrown.com/titles/j-k-rowling/the-casual-vacancy/9780316228534/"><b>The Casual Vacancy</b></a></i><br />
Un romanzo che non c'entra niente con la strafamosa serie di Harry Potter e che sei anni fa mi ero ritrovato a sfogliare quasi per caso, appena sfiorato da un minimo di curiosità, per poi divorarlo goloso. Ora posso dire che alla seconda lettura è ancora meglio. <br />
L'autrice sa davvero scrivere e lo fa senza appiopparti inutili passaggi di ridondanza professionale che si trovano in altri autori di grido. Al lettore non vengono chiarite subito le interrelazioni tra i personaggi, le cui caratteristiche si scoprono e approfondiscono un poco alla volta, come quando nella vita reale si comincia a conoscere qualcuno (e mai si finisce). Da un improvviso decesso, l'assenza che si viene a creare tocca in un modo o nell'altro tutti gli abitanti di un borgo della provincia inglese. Il seggio vacante diviene non solo il motivo del contendere, ma l'occasione per portare in superficie tensioni sociali, familiari e personali di ogni generazione, facendo esplodere i problemi e le asprezze che sottendono la cupola idilliaca deputata ad ammantare la piccola località. La realtà è cruda, spesso fino all'intollerabile, il tessuto sociale è un intrico di verità difficili, in cui ciascuna esistenza porta il proprio fardello, diverso per ogni età e condizione. La vita e le sue ansie, il fiume e le sue anse, e ogni personaggio il suo ansare.<br />
<i>Giulio Pianese</i>, ovvero <i>Zu</i>Zuhttp://www.blogger.com/profile/17660034709189862667noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3687428.post-42212716229111382572016-11-02T13:57:00.000+01:002016-11-02T13:57:54.039+01:00<a href="https://fr.wikipedia.org/wiki/C%C3%A9cile_Coulon"><b>Cécile Coulon</b></a>, <a href="http://www.kellereditore.it/romanzi-racconti-e-reportage/342-casa-delle-parole-cecile-coulon.html"><i><b>La casa delle parole</b></i></a> (traduzione dal francese di Tatiana Moroni)<br />
Attraverso lo sguardo di un Agente speciale analfabeta puntato su spettatori in preda a fremiti incontrollati in occasione di letture pubbliche, la narrazione si dipana alternandosi a pagine di misteriosi appunti non datati: così questa distopia procede come storia semplice e avvincente che parla di controllo sociale e potere, di parole e libri, di crisi e derive, di emozioni e proibizioni, di negazione e affermazione del mondo e di sé. <br />
<i>Giulio Pianese</i>, ovvero <i>Zu</i>Zuhttp://www.blogger.com/profile/17660034709189862667noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3687428.post-38574333552507603322016-10-04T19:08:00.000+02:002016-10-04T19:10:25.889+02:00<a href="https://twitter.com/PinoCacucci1"><b>Pino Cacucci</b></a>, <a href="http://www.feltrinellieditore.it/opera/opera/quelli-del-san-patricio/"><b><i>Quelli del San Patricio</i></b></a><br />
Le nefandezze degli Stati Uniti nella "Mexican War" di metà Ottocento. La guerra raccontata da chi l'ha combattuta dalla parte dei perdenti pur di non perdere la dignità. <br />
<i>Giulio Pianese</i>, ovvero <i>Zu</i>Zuhttp://www.blogger.com/profile/17660034709189862667noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3687428.post-24814767706506679922016-09-28T18:50:00.000+02:002016-09-28T18:50:26.691+02:00<a href="https://www.dotcoma.it/"><b>Massimo Moruzzi</b></a>, <a href="https://www.amazon.com/dp/B00V2F9J5O"><i><b>What Happened To Advertising? What Would Gossage Do?</b></i></a><br />
If you are interested in advertising, you should read this. If you are dealing with advertising on the Internet, you must.<br />
Massimo Moruzzi aka *dotcoma is not going to waste your precious time. He is quick and to the point, he distils what should have been known for ages (but isn’t), such as the difference between sales and “likes”, customers and followers, effectiveness and fluff.<br />
All statements are carefully referenced, with examples, quotes, links and data to support them. Actually, the apparatus of notes is so rich and detailed that it is almost a book within the booklet.<br />
What is the point of “branding” if it doesn’t affect your bottom line? Rather than aiming at “brand awareness”, you need to raise your own strategy awareness. Pop-ups do not rock. Nor do Facebook fake fans, twitter fake followers, and the likes of them. Quantity cannot replace creativeness. Every Internet user got bored of intrusively obtrusive banners of any sort a long time ago, and many have learnt to ignore or dodge them ever since. Why bother to go on squandering your money, time and effort on them in the first place?<br />
Banner ads… Luckily enough, he is speaking of the invisible to me; when at home, I simply totally forget the supposedly enormous bunch of colourful lies lying behind my AdBlock shield.<br />
<i>Giulio Pianese</i>, ovvero <i>Zu</i>Zuhttp://www.blogger.com/profile/17660034709189862667noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3687428.post-89634236006987225572016-05-31T20:11:00.000+02:002016-05-31T20:14:00.563+02:00<a href="http://www.lyndamullalyhunt.com/"><b>Lynda Mullaly Hunt</b></a>, <a href="http://www.uovonero.com/s/index.php?option=com_content&view=article&id=489:un-pesce-sullalbero&catid=52:abbecedanze&Itemid=83"><b><i>Un pesce sull'albero</i></b></a> (traduzione di <a href="http://www.lanotadeltraduttore.it/pesce_sullalbero.htm">Sante Bandirali</a>)<br />
<i>Un pesce sull’albero</i> è una bella scoperta. L’agile e divertente romanzo di Lynda Mullaly Hunt, nella traduzione di Sante Bandirali, è un libro destinato ai ragazzi e risulta altrettanto coinvolgente e piacevole anche ai lettori adulti.<br />
È scritto in prima persona dal punto di vista di Ally Nickerson, ragazzina di prima media alle prese con due ostacoli per lei insormontabili: leggere e scrivere. Le parole scritte sono un vero incubo, le lettere si muovono e sfuggono alla sua comprensione. Ogni giorno questa difficoltà le causa non solo problemi scolastici, ma anche disagi nelle relazioni coi coetanei. La brillante protagonista è ovviamente dislessica, ma non lo sa e non ne sono consapevoli neppure gli adulti attorno a lei, a scuola e a casa.<br />
L’arrivo di un nuovo insegnante pone le basi del cambiamento. Si rivolge alla classe con modalità meno scontate e in alcuni casi rivoluzionarie, innesca reazioni e evoluzioni tra gli alunni e poi anche in Ally. Alla crescita personale si accompagna la nascita di rapporti di amicizia, i ragazzini si aiutano a vicenda, scoprono il loro valore intellettivo e umano, fino a confermare la massima di un dislessico illustre, Albert Einstein, che ha ispirato il titolo: <i>Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi, lui passerà tutta la vita a credersi stupido.</i><br />
È interessante scoprire che tutti possiamo trarre giovamento dai metodi alternativi di apprendimento messi in opera per aiutare i dislessici. Facilitano la ricerca di percorsi migliori a memorizzare o a comprendere le connessioni logiche. Per esempio, allorché ci accingiamo a comporre un puzzle da due o tremila pezzi e consideriamo indispensabile l’immagine di riferimento che ci mostra il quadro d’insieme, capiamo per analogia l’utilità di una mappa concettuale sotto forma di raffigurazione grafica come ausilio a chi è predisposto a pensare per immagini (<i>visual thinker</i>).<br />
Per fortuna, oggi è sempre più diffusa la consapevolezza di quanto sia possibile e doveroso affrontare i DSA (disturbi specifici dell’apprendimento) in modo costruttivo. Il vero problema sono le risorse a disposizione degli insegnanti, troppo spesso troppo limitate in termini di tempo e di strumenti.<br />
Nella nota in calce al romanzo il traduttore precisa di avere adottato l’espressione «differenze di apprendimento», vigente nei paesi anglosassoni, in luogo di «disturbo dell’apprendimento», poiché fornisce un quadro troppo medicalizzato della dislessia. Sono d’accordo, e una cosa che cerco di insegnare ai miei piccoli allievi è che tutti quanti devono rendersi capaci di affrontare e superare le fatiche, a prescindere dal modo in cui si arriva al risultato. Alla fine si evita di trincerarsi dietro una certificazione non certo sufficiente a definirli né a farli crescere al meglio delle loro potenzialità. <br />
<i>Giulio Pianese</i>, ovvero <i>Zu</i> (già per <a href="http://www.lanotadeltraduttore.it/pesce_sullalbero.htm">N.d.T.</a>)Zuhttp://www.blogger.com/profile/17660034709189862667noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3687428.post-19944905707038352812014-08-26T13:36:00.000+02:002014-08-26T13:36:22.068+02:00<a href="http://www.pinterest.com/pin/430375308113711053/"><b>Iván Repila</b></a>, <a href="http://sellerio.it/it/catalogo/Bambino-Che-Rubo-Cavallo-Attila/Repila/7559"><b><i>Il bambino che rubò il cavallo di Attila</i></b></a> (traduzione di Maria Nicola) <br />
Due fratelli intrappolati in un pozzo profondo sette metri. Impianto e incipit richiamano quelli di Agota Kristof nella <i>Trilogia della città di K.</i>, le fasi allucinatorie alcune pagine di Bolaño e tuttavia, sebbene siano biglietti da visita più che lusinghieri, la voce di questo giovane autore (classe 1978, con questo breve romanzo è alla sua seconda opera) si staglia con una propria individualità, per temi e trattazione. C'è una densità notevolissima nei brevi capitoli, contrassegnati dai numeri primi (come in <i>Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte</i> di Haddon), eppure la lettura procede fluida malgrado i turbamenti derivanti dalla situazione, di cui attraverso le parole si percepiscono fortemente e a livello fisico materia e spirito.<br />
<i>Giulio Pianese</i>, ovvero <i>Zu</i>Zuhttp://www.blogger.com/profile/17660034709189862667noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3687428.post-32053609290843081582014-08-07T14:02:00.000+02:002014-08-07T14:04:11.551+02:00<a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Julian_Barnes"><b>Julian Barnes</b></a>, <a href="http://www.einaudi.it/libri/libro/julian-barnes/livelli-di-vita/978880621750"><b><i>Livelli di vita</i></b></a> (traduzione di Susanna Basso)<br />
Sono come due libri in uno. Davvero, e te ne accorgi se prendi una pagina a caso di quelle iniziali e una qualsiasi tra le ultime. Se invece procedi nella lettura secondo l'ordine prestabilito, il passaggio dalle curiosità e dall'altezza alla profondità e all'intimità avviene con una gradualità garbata. Il libro, comunque, ha una sua unità, soprattutto grazie alle allusioni e ai riferimenti incrociati. Così come per un essere umano, lo capisci e apprezzi meglio se ne conosci le fasi precedenti. E in qualche modo, riesce a raccontare l'inspiegabile.<br />
<i>Giulio Pianese</i>, ovvero <i>Zu</i>Zuhttp://www.blogger.com/profile/17660034709189862667noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3687428.post-16678137406939573812013-07-16T10:29:00.000+02:002013-07-16T10:30:56.826+02:00<a href="http://www.thrillercafe.it/intervista-a-gianni-solla-autore-di-il-fiuto-dello-squalo/"><b>Gianni Solla</b></a>, <a href="http://www.marsilioeditori.it/catalogo/libro/3171180-il-fiuto-dello-squalo"><b><i>Il fiuto dello squalo</i></b></a><br />
Lo conobbi come <a href="http://www.hotelmessico.net/">Hotel Messico</a>, Gianni, perché seguivo il suo blog, rilanciandone spesso dei <a href="http://cutnpaste.blogspot.it/search?q=hotel+messico">brani</a> su altre pagine web. Una volta gli dissi di smetterla, perché praticamente ogni sua frase meritava la citazione e non volevo monopolizzare <a href="http://cutnpaste.blogspot.it/">Cut'n'Paste</a> con i suoi post. <br />
È una doppia soddisfazione, ora, constatare che anche con un respiro più ampio qual è quello di un romanzo, la sua scrittura ha conservato la stessa forza, la medesima spietatezza, mantenendosi immediata e ficcante mentre le storie raccontate ti spiazzano, ricollocando un poco oltre il prevedibile i limiti dell'umana esperienza, distillando l'essenziale anche tra la spazzatura. <br />
<i>Giulio Pianese</i>, ovvero <i>Zu</i>Zuhttp://www.blogger.com/profile/17660034709189862667noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3687428.post-38584567288186880802013-04-22T17:05:00.000+02:002013-04-22T17:06:21.464+02:00<a href="http://www.massimocarlotto.it/"><b>Massimo Carlotto</b></a>, <a href="http://www.wuz.it/recensione-libro/339/anticipazione-carlotto.html"><b><i>La terra della mia anima</i></b></a><br />
Qui si parla di Beniamino Rossini, anzi: parla Beniamino Rossini (quello vero). Storie di malavita vecchio stampo il cui codice si scontra con le nuove realtà senza scrupoli. Storie di carcere e delle sue ingiustizie. Storie di amori e amicizie, di lealtà e tradimenti. Storie di vita e di morte. Un personaggio vero come persona, una persona avvincente come un personaggio. E sullo sfondo, cronache e squarci di storia, quella che vista da una certa distanza prende la maiuscola. <br />
<i>Giulio Pianese</i>, ovvero <i>Zu</i>Zuhttp://www.blogger.com/profile/17660034709189862667noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3687428.post-70576543461585988532011-12-09T12:15:00.000+01:002011-12-09T12:15:36.982+01:00<a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Marcela_Serrano"><b>Marcela Serrano</b></a>, <a href="http://www.feltrinellieditore.it/SchedaLibro?id_volume=672474"><b><i>Antigua, vita mia</i></b></a> (traduzione di Simona Geroldi)<br />
Dopo averlo letto qualche anno fa appuntai le seguenti note:<blockquote class="tr_bq">Scritto dal punto di vista di due donne, bellissimo.<br />
Illuminanti gli spunti sulle diverse concezioni del tempo.<br />
Apprezzabile la magica multisensorialità.</blockquote>Alla rilettura, oggi confermo quelle impressioni e aggiungo solo che questo è un libro di nutrimento.<br />
<i>Giulio Pianese</i>, ovvero <i>Zu</i>Zuhttp://www.blogger.com/profile/17660034709189862667noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3687428.post-22972904645763860472011-07-12T09:22:00.000+02:002011-07-12T09:22:19.953+02:00<a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Kurt_Vonnegut"><b>Kurt Vonnegut</b></a>, <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Ghiaccio-nove"><b><i>Cat's Cradle</i></b></a><br />
Tra i particolari curiosi, oltre all'apocalittico "ghiaccio 9", mi piace ricordare il <i>Boku maru</i>, sensuale e clandestino sfregamento delle estremità articolari inferiori, rituale d'una religione proibita inventata di sana pianta (dei piedi) da Bokonon. Il libro peraltro è pervaso da una sacralità umana zeppa e zuppa d'ironia e umorismo amarognolo, fin dall'incipit parodistico.<br />
<i>Giulio Pianese</i>, ovvero <i>Zu</i>Zuhttp://www.blogger.com/profile/17660034709189862667noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3687428.post-70642868909600414802011-01-08T12:53:00.001+01:002013-08-14T18:09:18.110+02:00<span style="font-weight:bold;">Recensione scritta da <a href="http://www.rilletti.it/">Rillo</a></span><br />
<a href="http://www.sghembo.com/"><span style="font-weight:bold;">Mikel Capelli</span></a>, <a href="http://www.untitlededitori.com/a-passo-dangelo"><span style="font-style:italic;font-weight:bold;">A passo d'angelo</span></a><br />
Una lettura da gustare a tappe o tutta d'un fiato, come il cammino che intraprendi senza sapere se avrà una fine e quale sarà. Un poeta di valore, versi e prose zeppe di neologismi che letti una volta, ti domandi perché non siano stati inventati prima, magari cent'anni fa. E bravo Mikel: fa rotolare l'anima giù da un dirupo, dinoccola il cuore per un sentiero di serenità e fatica.<br />
<span style="font-style:italic;">Rillo</span>Zuhttp://www.blogger.com/profile/17660034709189862667noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3687428.post-92175712749684091182010-08-14T00:11:00.003+02:002010-08-14T00:22:18.523+02:00<a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Herta_M%C3%BCller"><span style="font-weight:bold;">Herta Müller</span></a>, <a href="http://www.lankelot.eu/letteratura/m%C3%BCller-herta-lo-sguardo-estraneo.html"><span style="font-style:italic;"><span style="font-weight:bold;">Lo sguardo estraneo</span> ovvero La vita è una scorreggia in un lampione</span></a> (traduzione di Mario Rubino)<br />Parti poetiche dense di asperità. Prosa scorrevole dal dire implacabile.<br /><span style="font-style:italic;">Giulio Pianese</span>, ovvero <span style="font-style:italic;">Zu</span>Zuhttp://www.blogger.com/profile/17660034709189862667noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3687428.post-80155108167493519062009-11-24T15:23:00.000+01:002009-12-09T15:27:00.147+01:00<a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Gianrico_Carofiglio"><span style="font-weight:bold;">Gianrico Carofiglio</span></a>, <a href="http://www.ibs.it/code/9788838922497/carofiglio-gianrico/arte-del-dubbio.html"><span style="font-style:italic;font-weight:bold;">L'arte del dubbio</span></a><br />Di fatto è un saggio, ma l'esitazione a definirlo tale quando me l'hanno chiesto mentre lo leggevo la dice lunga sulla fluidità di scrittura e sulla capacità di affabulazione del magistrato-romanziere barese, capace di rendere per lunghi tratti di gradevole lettura persino questo manuale sulle tecniche di interrogatorio.<br /><span style="font-style:italic;">Giulio Pianese</span>, ovvero <span style="font-style:italic;">Zu</span>Zuhttp://www.blogger.com/profile/17660034709189862667noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3687428.post-5924119481136156652009-10-26T11:00:00.002+01:002009-10-26T11:06:40.344+01:00<a href="http://ostaggio.wordpress.com/lautore/"><span style="font-weight:bold;">Annibale Pepe</span></a>, <a href="http://ostaggio.wordpress.com/"><span style="font-style:italic;font-weight:bold;">Ostaggio</span></a><br />Dalla narrazione di un sequestro si dipana un racconto che riesce a procedere a ritroso in modo agile e senza appesantire, anzi andando ad arricchire di spessore e densità l'azione presente ripresa, descritta e vissuta. Una scrittura dotata di lucida passione e senso della frase.<br /><span style="font-style:italic;">Giulio Pianese</span>, ovvero <span style="font-style:italic;">Zu</span>Zuhttp://www.blogger.com/profile/17660034709189862667noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3687428.post-38020744742996024382009-10-14T10:55:00.003+02:002009-10-14T10:59:51.903+02:00<a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Orgoglio_e_pregiudizio_(romanzo)"><span style="font-weight:bold;">Jane Austen</span></a>, <a href="http://www.pemberley.com/janeinfo/ppv1n01.html"><span style="font-style:italic;font-weight:bold;">Pride and Prejudice</span></a><br />L'ho riletto e confermo quanto ebbi a dire cinque anni fa, anzi, m'è piaciuto ancora di più.<br />Rimasi incantato dall'arguzia delle primissime pagine e continuai la lettura, apprezzando l'ironia narrativa molto moderna (come d'altronde capita in altri romanzi del '700 inglese).<br />Vicende molto legate a contesto socio-culturale dell'epoca, ma trattazione sicuramente molto più evoluta (non si avverte il peso del narratore onnisciente, né il paternalismo di quei testi in cui tutto deve essere spiegato e il lettore accompagnato passo passo).<br /><span style="font-style:italic;">Giulio Pianese</span>, ovvero <span style="font-style:italic;">Zu</span>Zuhttp://www.blogger.com/profile/17660034709189862667noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3687428.post-2918253858868206082009-06-21T17:29:00.001+02:002009-10-14T11:01:38.475+02:00<a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Ermanno_Olmi"><span style="font-weight:bold;">Ermanno Olmi</span></a>, <a href="http://www.ibs.it/code/9788804529972/olmi-ermanno/ragazzo-della-bovisa"><span style="font-style:italic;font-weight:bold;">Ragazzo della Bovisa</span></a><br />Un raccontare che pare il tocco lieve di una mano grande e un po' ruvida sulla spalla di un ragazzo pudico ma dagli occhi sgranati sul mondo.<br />Un mondo che si svela poco a poco sul piano delle esperienze personali, tra affetti familiari e nuove conoscenze, per un quinquennio cruciale lungo il quale la Storia, irrompendo iraconda sullo sfondo del vivere e del morire, muta anche le geografie del protagonista, tra la casa in Bovisa, la colonia sul Lago Maggiore e la Treviglio campagnola.<br />La scrittura del vecchio regista si dipana con naturalezza e sobrietà, sapendo cogliere nel segno quando deve. Del cinematografico ha le virtù, mentre dispensa un'autenticità plurisensoriale, riuscendo così a far vivere dinamicamente le scene e trasmettendone nel contempo il valore intimo.<br /><span style="font-style:italic;">Giulio Pianese</span>, ovvero <span style="font-style:italic;">Zu</span>Zuhttp://www.blogger.com/profile/17660034709189862667noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3687428.post-28672442645560188512009-05-17T16:51:00.003+02:002009-10-14T11:01:49.883+02:00<a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Mario_Benedetti"><span style="font-weight:bold;">Mario Benedetti</span></a>, <a href="http://www.sagarana.net/rivista/numero19/narrativa5.html"><span style="font-style:italic;font-weight:bold;">Grazie per il fuoco</span></a> (traduzione di Gianni Guadalupi e Marcello Ravoni)<br />All'inizio non mi stava convincendo, poi gradatamente ho apprezzato non poco questo racconto di percorsi personali e sociali d'Uruguay che si espande in più direzioni (tra reminiscenze, vicende e intenti) e da diversi punti di vista (vari personaggi non solo di contorno, e la narrazione che alterna 1a e 3a persona).<br /><span style="font-style:italic;">Giulio Pianese</span>, ovvero <span style="font-style:italic;">Zu</span>Zuhttp://www.blogger.com/profile/17660034709189862667noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3687428.post-64072174607923830152009-04-01T17:06:00.001+02:002009-10-14T11:02:16.851+02:00<a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Alejandro_Jodorowsky"><span style="font-weight:bold;">Alejandro Jodorowsky</span></a>, <a href="http://books.google.com/books?id=3bl0k6Qzw6EC&lpg=PP1&pg=PP1#v=onepage&q=&f=false"><span style="font-style:italic;font-weight:bold;">Psicomagia. Una terapia panica</span></a> (traduzione di Silvia Meucci)<br />Il terapeuta matto, di una pazzia allegra e sana, si ripropone di sanare sé e gli altri imponendosi col potere dei simboli sulle ritrosie bloccanti dell'inconscio.<br />Di piacevole lettura e probabilmente utile.<br />Un particolare: a proposito della divinazione, questo specialista dei tarocchi spiega il suo rifiuto di predire il futuro, in quanto ogni predizione si proporrebbe come modello da seguire, mentre il vedere oltre deve servire a capire e far capire quali siano i nodi personali da sciogliere ora.<br /><span style="font-style:italic;">Giulio Pianese</span>, ovvero <span style="font-style:italic;">Zu</span><br /><tt>(<a href="http://giuliozu.blogspot.com/2004_03_01_archive.html#107876067818717863">incontro marzo 2004</a>)</tt>Zuhttp://www.blogger.com/profile/17660034709189862667noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3687428.post-21771504147069712152009-03-31T16:34:00.002+02:002009-10-14T11:02:41.369+02:00<a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Gabriele_Romagnoli"><span style="font-weight:bold;">Gabriele Romagnoli</span></a>, <a href="http://www.megaronline.org/Corti-di-Carta-L-unico-al-mondo.html"><span style="font-style:italic;font-weight:bold;">L'unico al mondo</span></a><br />Breve come dev'essere un corto, rapido come un apologo, completo come un buon libro.<br /><span style="font-style:italic;">Giulio Pianese</span>, ovvero <span style="font-style:italic;">Zu</span><br /><tt>(nella collana "Corti di Carta" pubblicata dal Corriere della Sera, 2008 n°7)</tt>Zuhttp://www.blogger.com/profile/17660034709189862667noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3687428.post-32132761417241522752009-02-28T11:06:00.000+01:002009-03-04T11:11:33.129+01:00<span style="font-weight:bold;">Recensione di Massimo Morelli</span><br /><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Diego_De_Silva"><span style="font-weight:bold;">Diego De Silva</span></a>, <a href="http://www.einaudi.it/einaudi/ita/catalogo/scheda.jsp?isbn=978880618906&ed=87"><span style="font-style:italic;font-weight:bold;">Non avevo capito niente</span></a><br />Vincenzo Malinconico è un avvocato di Napoli di 42 anni, separato, che ha pochissimo successo nel lavoro e anche nella vita. Improvvisamente gli capitano un sacco di cose tutte insieme: attira l'attenzione di una collega molto carina e entra senza volere nel giro degli avvocati di camorra, per cui è seguito da una strana e indesiderata guardia del corpo. Il succo della storia è l'atteggiamento di Vincenzo che teorizza su tutto quello che gli capita, trovando il lato ironico anche alle situazioni più serie, come quando deve difendere un "becchino di camorra", uno che per mestiere fa a pezzi e smaltisce cadaveri.<br />Questo tipo di riflessioni "alla Hornby" sono la tomba di centinaia di libri perché sembrano molto facili. Noi tutti abbiamo teorie strampalate sulla vita con le quali facciamo ridere gli amici in compagnia, perché non riempirci un romanzo e diventare ricchi e famosi? Che ci vuole, se ci è riuscito Hornby ci posso riuscire anch'io. E non ci riesce nessuno. Invece, sorprendentemente, De Silva ce la fa. Il romanzo è divertente e ben scritto. Grazie a chi me l'ha segnalato.<br /><a href="http://blog.morellinet.com/categories/libri/"><span style="font-style:italic;">Massimo Morelli</span></a>Zuhttp://www.blogger.com/profile/17660034709189862667noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3687428.post-42124737880116760752009-01-31T23:46:00.000+01:002009-02-02T23:57:43.120+01:00<span style="font-weight:bold;">Recensione di moscafe</span><br /><a href="http://www.massimocarlotto.it/"><span style="font-weight:bold;">Massimo Carlotto</span></a>, <a href="http://www.edizionieo.it/catalogo_visualizza.php?Id=679"><span style="font-style:italic;font-weight:bold;">Cristiani di Allah</span></a> (con CD Audio)<br /><span style="font-weight:bold;">Un noir mediterraneo</span><br />Algeri la bianca, perla dell'impero ottomano, metà del '500: Redouane è un Rais, il capitano di una nave corsara al soldo dei turchi. Ma il suo vero nome è un altro: perché Redouane è un ex-lanzichenecco che ha rinnegato la fede cattolica per poter vivere il suo amore proibito con un compagno d'armi. Corsaro rinnegato sodomita in cerca di una libertà difficile, in fuga dal Sant'Uffizio da una parte, dai giannizzeri del sultano dall'altra, in un Mediterraneo già moderno agitato da alleanze instabili e abiure di comodo, bandiere bugiarde e scorrerie sanguinose.<br />Da leggere ascoltando la bellissima la colonna sonora.<br /><a href="http://www.anobii.com/argia/books"><span style="font-style:italic;">moscafe</span></a>Zuhttp://www.blogger.com/profile/17660034709189862667noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3687428.post-29413985117564931842008-12-29T15:12:00.001+01:002009-01-02T15:42:24.875+01:00<span style="font-weight:bold;">Recensione inviata da Carlo Giuseppe Diana</span><br />Dalla raccolta di racconti <a href="http://www.einaudi.it/einaudi/ita/catalogo/scheda.jsp?isbn=978880617515&ed=87"><span style="font-style:italic;font-weight:bold;">Il sogno di mia madre</span></a> di <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Alice_Munro"><span style="font-weight:bold;">Alice Munro</span></a> (traduzione di Susanna Basso)<br /><span style="font-weight:bold;">"Una donna di cuore"</span><br />Una tecnica che la Munro usa spesso sta nell'intrecciare tempi diversi del racconto, ricomponendoli ognuno attorno a un personaggio o a situazioni particolari. Il racconto è scandito in episodi (Jutland, Arresto cardiaco, Errore, Bugie) che si legano gli uni agli altri solo con l'evoluzione matura dei fatti narrati.<br /><span style="font-style:italic;">Jutland</span> è il fiume in cui D. M. Willens, un anziano optometrista, viene ritrovato morto all'interno della propria auto. La minuziosa descrizione della vita familiare dei ragazzini che hanno ritrovato il cadavere e che poi escono definitivamente di scena è leva letteraria con cui la Munro lega il lettore all'ambiente in cui prenderanno spessore i fatti successivi.<br /><span style="font-style:italic;">Arresto cardiaco</span> è il capitolo nel quale nascono i personaggi fondamentali del racconto: Enid e la signora Quinn, due giovani donne. Una assistente volontaria per un ex voto offerto al padre in agonia. L'altra, toccata da un brutto male, entra in scena già destinata a morire in poco tempo. Qui la Munro propone la svilente relazione tra il rancore verso la vita che abita la Quinn e la capacità o l'incapacità di accoglierlo dell'altra donna, quando addirittura non si tratti di un cinico e meditato conformismo di Enid dinanzi alle ultime necessità della moribonda. Estrema, com'è ogni verista rappresentazione del femminino proposto dall'autrice, quella relazione sembra intercettare due frustrazioni, due impotenze. In una si fa rancore e rabbia oggi liberate in forma di parola, testamento dei sentimenti inconfessati della Quinn. Nell'altra, Enid, la frustrazione per aver ceduto al ricatto paterno è passiva: sottomissione ai doveri caritatevoli, all'immagine di sé tanto diffusa tra la gente, fierezza di sua madre. Un'immagine alla quale Enid resta appiccicata e obbediente. <br /><span style="font-style:italic;">Errore</span>. Qui si legano i due capitoli precedenti. L'uomo annegato torna nel racconto attraverso una sorta di confessione liberatoria sul letto di morte, un carico che la Quinn affibbia a Enid. O è solo per infettare con le sue ultime parole velenose anche l'immagine del marito che ne esce assassino? In verità non si è mai certi di cosa davvero sia accaduto nel fiume Jutland. Saranno veri gli approcci sessuali del sig. Willens nei confronti della Quinn, reali le violenze subite da lei in modo silenzioso e senza apparenti resistenze? Enid è dubbiosa, come pure il lettore riguardo alla scena che racconta l'omicidio. <br /><span style="font-style:italic;">Bugie</span>. L'incertezza si fa regina nel finale. Il dubbio di Enid si risolve in assoluzione o in condanna della ormai defunta signora Quinn? Enid sceglie la vita e volge il dubbio in speranza. Prima ancora di credere o non credere, sceglie la vita: la propria, riscoprendo il desiderio per troppo tempo latitante in sogni osceni e improbabili rapporti sessuali, che oggi riconosce nell'osservare Rupert; quella degli altri, delle piccole figlie della defunta, dei parenti. La verità resta una sfumatura, ma c'è la certezza di una scelta. Un finale sul filo dell'eterna contraddizione fra un'etica astratta, forse a beneficio di nessuno (neppure la memoria della vittima ne uscirebbe onorata) e la necessità d'una vita che deve continuare. Soprattutto le giovani vite, quelle di chi non ha responsabilità e che un ottuso perseguimento, non della verità ma del suo contrappunto ideologico, avrebbe pesantemente compromesso.<br /><a href="http://scrivereinrete.splinder.com/"><span style="font-style:italic;">Carlo Giuseppe Diana</span></a>Zuhttp://www.blogger.com/profile/17660034709189862667noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3687428.post-24099778234494457922008-12-23T16:28:00.000+01:002008-12-28T16:38:13.440+01:00<span style="font-weight:bold;">Recensione inviata da Elisa Moschino</span><br /><a href="http://cosentinonico.splinder.com/"><span style="font-weight:bold;">Domenico Cosentino</span></a>, <a href="http://www.grauseditore.it/dettLibro.asp?id=14"><span style="font-style:italic;font-weight:bold;">Meglio per tutti dare la colpa a me</span></a><br />Tanti piccoli tagli, queste sono le poesie di Cosentino. Anche se definirle poesie è riduttivo: meglio micro-racconti, come suggerisce lo stesso autore. <br />La poesia in Italia non vende, forse perché a scuola ci hanno sempre obbligati a leggerla. Poesie ormai lontane dal nostro modo di vivere, lontane dal pensiero dell'uomo moderno. Cosentino invece esce fuori dal seminato: urla rabbiose o dolci ninnananne, in questo libro troverete tutto. <br />Queste pagine sono l'autore, le sue esperienze in una Napoli famelica, che lascia poche speranze. Una Parigi dura, fredda. Ricordi che tornano e fanno male. Sensazioni crudeli mai sopite.<br />L'autore descrive il suo modo di vivere, persone che ha avuto la fortuna o spesso la sfortuna di conoscere e che hanno influenzato il suo presente. In lui vivo c'è però l'affetto familiare, l'amore, l'amicizia. Tutti sentimenti su cui fare forza nei momenti difficili.<br />L'ho letto in un'ora. Mi ha trasmesso ansia, ma anche tanta voglia di fare. Risollevarmi dopo ogni batosta che la vita ci regala quotidianamente.<br />Un libro che è anche sofferenza, odore di carta consumata, di lacrime mai versate.<br /><span style="font-style:italic;">Elisa Moschino</span>Zuhttp://www.blogger.com/profile/17660034709189862667noreply@blogger.com