Letture e riletture |
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24.2.04
Recensione inviata da Marco Di Porto A.M. Homes, Cose che bisognerebbe sapere (traduzione di Adelaide Cioni per Minimum Fax) A.M. Homes è la scrittrice che, assieme a David Foster Wallace, Raymond Carver e Charles Bukowski, sta facendo la fortuna dell'ormai non più piccola casa editrice Minimum Fax, che in questi anni è riuscita a ritagliarsi uno spazio di tutto rispetto nel panorama a tratti desolante dell'editoria del bel paese. È l'editore romano che ha infatti l'esclusiva sull'opera omnia dell'autrice, giunta in Italia con la raccolta di racconti La sicurezza degli oggetti (dalla quale fu anche tratto l'omonimo film con Glenn Close) e che da alcuni mesi ha pubblicato questo secondo lavoro, Cose che bisognerebbe sapere, in cui troviamo gli stessi ingredienti del primo libro. Racconti brevi, sincopati, molto ritmici e veloci, il cui centro sono gli stati di alienazione mentale, le psicologie distorte, le situazioni ansiogene, le paure e i drammi di questa modernità, interpretata in chiave ironica (ma mai demenziale), dalla quale Homes estrapola la linfa vitale e le emozioni più profonde. Homes fa quello che nessun giovane scrittore italiano, da un bel pezzo, riesce più a fare: parla di noi. E lo fa con un'intelligenza e un acume che forse può venire solo dal cuore di una civiltà, quella americana, non più sicura di sé, frastornata dall'essere a capo di un mondo ultra secolarizzato e decisamente nevrotico, privo di una direzione, e che anzi avanza a passi incerti verso una meta poco chiara. Tutto questo Homes lo fa attraverso una scrittura feroce e levigata, a tratti esaltata ma mai autoreferenziale, e ha soprattutto il grande pregio di essere il frutto - questa è l'impressione che se ne ricava - di un'urgenza creativa, di momenti di arte pura, quello che un corso di scrittura non potrà mai insegnare ad un allievo, per quanto attento e meticoloso possa essere. Homes, ironia della sorte, oltre a scrivere, insegna alla Columbia University, e forse ai suoi allievi darà preziosi consigli sulla paziente pianificazione narrativa ed editoriale di un'opera, anche se due delle short stories più riuscite di questo libro, Cose che bisognerebbe sapere e Per favore, mantenere la calma, danno proprio l'impressione di scaturire da un attimo d'ispirazione (guidata ovviamente dalla mano sapiente dello scrittore di razza). Non è poco. Marco Di Porto
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