Letture e riletture


11.11.03
Recensione inviata da AleRooTs
Daniel Guedj - Il teorema del pappagallo
Parte piano piano, ma poi ingrana e finisce in crescendo, coinvolgendo il lettore e lasciandogli la giusta malinconia quando anche la pagina 553 finisce di scorrere sotto i suoi occhi. Bisogna resistere nei primi capitoli, o meglio, io ho dovuto farlo, sforzandomi di non ricorrere a uno dei sacrosanti diritti del lettore elencati da Pennac, quello di abbandonare un libro senza averlo finito. Temevo di trovarmi di fronte alla versione matematica de Il mondo di Sofia, a suo tempo additato come capolavoro della divulgazione narrativa, ma che mi deluse completamente: la parte filosofica non era nulla di che, e il romanzo in cui era artificialmente infilata non prendeva e faceva acqua un po' da tutte le parti. Questa volta invece il pericolo è scampato: la storia tiene, i personaggi ci stanno decisamente entro (ehm, forse sarebbe un minimo più professional qualcosa del tipo "personaggi azzeccati e ben caratterizzati"), e anche la parte "matematica" si rivela una bella sorpresa. Senza nessuna mira di esaustività, si segue un unico filo che si snoda dagli arbori del pensiero fino ai giorni nostri, un filo disteso più che sulla matematica, sui matematici, sulle loro vite e le loro storie, aneddoti curiosi e significativi, e poi bozzetti sempre piacevoli da leggere dipingono le situazioni e i contesti - le condizioni al contorno per usare una terminologia in tema - in cui si trovarono a vivere e a creare coloro che spesso conosciamo solo per i teoremi a cui hanno dato nome.
Guedj attinge ai piene mani dal calderone degli elementi evocativi e affascinanti, quelli che fanno tanto "cultura": matematica, storia e filosofia sono coinvolte continuamente, e poi, libri antichi e preziosi, dimostrazioni segrete, biblioteche leggendarie, il rapporto fortissimo e particolare fra fratello e sorella gemelli, l'handicap come punto di forza, innovativi registratori biologici, il tutto a scorrere sullo sfondo suggestivo di Montmartre o delle bellezze naturali di Siracusa e dell'intera Trinacria; ma l'autore è bravo a gestire tutti questi input, a dosare gli ingredienti, a mantenere interesse e attenzione fino alla fine, e chissà, forse anche a ricucire prematuri divorzi fra qualcuno dei suoi lettori e la vera protagonista del libro, la matematica.
Ale



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