Mario Benedetti,
Grazie per il fuoco (traduzione di Gianni Guadalupi e Marcello Ravoni)
All'inizio non mi stava convincendo, poi gradatamente ho apprezzato non poco questo racconto di percorsi personali e sociali d'Uruguay che si espande in più direzioni (tra reminiscenze, vicende e intenti) e da diversi punti di vista (vari personaggi non solo di contorno, e la narrazione che alterna 1a e 3a persona).
Giulio Pianese, ovvero
Zu
pubblicato da Giulio Pianese alle 16:51