Nick Hornby,
A Long Way DownQuesto mi è piaciuto molto. Quattro voci di altrettanti aspiranti suicidi costituiscono i pannelli narrativi di una storia che riserva parecchi momenti divertenti senza sforare nel grottesco, un assemblaggio stilistico interessante ma non artificioso, la capacità di presentare la realtà senza infiorarla e di esporne le fragili bellezze in modo implicito.
In italiano è uscito per Guanda nella traduzione di Massimo Bocchiola, con la stupenda reinvenzione del titolo
Non buttiamoci giù.
Giulio Pianese, ovvero
Zu
pubblicato da Giulio Pianese alle 12:56