Letture e riletture


14.4.03
Recensione inviata da Sabina Moscatelli
Instant Love di Luca Bianchini - Mondadori
Giovedì sera alla Libreria Feltrinelli di Piazza Piemonte a Milano ho incontrato Luca Bianchini, trentatreenne timido e spaurito, torinese, dagli occhi dolci, in occasione dell'incontro di presentazione del suo primo romanzo Instant Love. Confesso che non avrei mai comprato il libro (pregiudizio contro i titoli ad effetto e i gadget - in questo T-shirt - per chi li acquista) se non l'avessi sentito parlare.
Nonostante le sue quasi 400 pagine il romanzo si legge d'un fiato, grazie soprattutto ai tempi molto cinematografici (non per niente sono già stati ceduti i diritti per la realizzazione di un film). È la storia di una coppia di trentenni, affiatati, belli e alla moda (Viola e Daniele), nella quale entra Rocco, conosciuto casualmente durante un viaggio in treno. Se Rocco è inizialmente attratto da Viola, sarà invece - a sorpresa - con Daniele che sboccerà la storia d'amore, mandando a rotoli tutte le convinzioni che avevano sino a quel momento sorretto la vita del trio. Un triangolo molto complesso, mai volgare (e di questo occorre dare merito all'autore) in cui ognuno porta le proprie contraddizioni, le proprie nevrosi (il telefono che non squilla, i capelli torturati continuamente, le frasi fatte, i gesti meccanici e ripetuti inconsapevolmente). Accanto ai tre personaggi principali sfilano una serie di figure (CarloG, Rubens, la zia Irvana, Marina che di giorno lavora in banca e di sera fa la dj) complementari, che fanno compagnia al lettore e alle quali in fondo in fondo ci si affeziona. Nella scrittura predominano i dialoghi (quasi una sceneggiatura, appunto, cui ha collaborato Marco Ponti, regista e sceneggiatore di "Santa Maradona"): non mancano le battute ironiche e il romanzo si snoda con gusto e leggerezza. Personalmente ritengo che abbiamo già sentito quasi tutto sulla crisi d'identità dei trentenni, sulla loro immaturità e incapacità a scegliere la propria strada, perennemente indecisi tra il ruolo di figli e quello di coniugi, che hanno fretta di vivere (e il concetto di instant coffee si allarga sino a diventare istant love, l'amore consumato in fretta, prima che si raffreddi, prima che il tempo passi). Sostanzialmente il libro offre un'altra panoramica, magari più curiosa, in questo universo, senza mai però spiccare davvero il volo con spunti originali. Sa tutto di déjà-vu e il linguaggio, per quanto fedele trascrizione di quello che parliamo nelle nostre case con i nostri compagni e i nostri amici, non lascia filtrare lo stile vero dell'autore. Una curiosità: ciascun capitolo prende il titolo da una canzone famosa e dal suo cantante. Anche in questo caso si tratta di canzoni che hanno fatto da colonna sonora alla vita di chi ha trenta-trentacinque anni e che regalano un sorriso al lettore (Ah questa, me l'ero scordata. Che bella che era!).
Sabina



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