Letture e riletture


15.4.03
Recensione inviata da Franco Cuomo
Ho comprato Instant Love di Luca Bianchini. Premetto che ho 51 anni, sarei dunque per l’autore uno di quelli “sui cinquanta che non dovrebbe mai ubriacarsi”. L’ho comprato sulla spinta di una recensione apparsa sull’inserto D di La Repubblica: non mi fiderò mai più. È una sfilza di luoghi comuni: è mai possibile che questi 25-30 debbano essere tutti bellissimi, tutti con lavori più o meno interessanti/intellettuali, tutti che oscillano tra Calvin Klein, minimal chic e radical chic, tra una cucina giapponese e Whitney Houston o peggio Marya Carrey. Superato l’impatto ho detto OK! La solita copia di Easton Ellis all’italiana, che zuppa!!! Sono andato avanti ugualmente a fatica, stanco di zia Irvana assolutamente improbabile e inesistibile e un CarloG, che se gay – come si dice nella storia – avrebbe assunto nei confronti di Rocco atteggiamenti e giudizi diversi ma soprattutto avrebbe una vita meglio definita. E che tristezza gli incontri d’amore tra Rocco e Daniele, cosi banalmente cinematografici: la canotta che finisce nel sugo, le mutande sul televisore, Rocco che si siede sulle ginocchia di Daniele e lo bacia a lungo. Nooooo!!! È troppo!!!!! Io sono uno sui cinquanta, sono pure serenamente gay da sempre. Ma questa storia è fasulla, è una patacca. Mi auguro che non ne facciano un film: sarebbe un insopportabile remake di L’ultimo bacio, Commesse, e Friends condito di un buonismo stucchevole. Non è possibile che le cose più scemamente modaiole siano lo sfondo per costruire una poco credibile storia con MTV in sottofondo, col sottolineare per ogni scena lo sfondo musicale. Vorrei chiedere a questo 30enne o a questi 30enni: se vi sentite tutti così tremendamente cool perché continuate ad ascoltare musica fine ’70 e primi ’80 (cioè la mia)? Senza contare All my loving dei Beatles o You’re so Vain di Carly Simon, vale a dire la mia adolescenza. Se zia Irvana – che ha più o meno la mia età, avesse ascoltato quella musica, sarebbe meno scema e certamente più normativa di quello che appare: cioè una parodia di ragazzetta scema che cerca ancora l’amore e il sesso. Ma smettiamola con questi stereotipi!!!!! E all’autore vorrei dire che due uomini che si amano in quel modo, soprattutto con le implicazioni di Rocco, non lo scoprono di punto in bianco, ma lo sanno da sempre, né vanno a piazzare la lingua nelle orecchie di una qualsiasi ragazza conosciuta sul treno, come fa Rocco, quando porta per la prima volta Viola a cinema. Smettiamola con questa menata della bisessualità, che se c’è è assolutamente una forma di nuovo conformismo sessuale dei trentenni insicuri che hanno paura di parlare apertamente di omosessualità. Sulla quarta di copertina c’è scritto che l’autore vive e lavora a Torino e Instant Love è il suo primo romanzo. Io spero che non ne scriva più, se somigliano a questo o si sforzi di scriverne di migliori.
Franco Cuomo




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