Recensione inviata da barney
Ho letto
Il giorno della civetta di
Leonardo Sciascia nell'edizione del
Corriere della Sera. Bel racconto, va giù che è un piacere. Si potrebbe definire un giallo impegnato. Scritto nel 1960 sorprende per la pienezza dei suoi contenuti in relazione alla mafia e alla giustizia, c'è tutto: l'infamità della mentalità mafiosa, l'eroismo ammirevole ed inutile degli eroi dell'antimafia, l'importanza delle garanzie costituzionali per l'imputato, i morti ammazzati e altro. Per intenderci è il libro che contiene le categorie dell'umanità: Uomini, Mezzi uomini, Omminicchi, Piglianculo e Quaquaraquà. Oltre alle varie riflessioni sui gravi pericoli che la giustizia corre quando tratta di mafia, quindi, ci si può "divertire" ad indovinarsi in una delle categorie di cui sopra. Il gioco non è molto simpatico se si fa seriamente...
P.S.: c'è una prefazione da non perdersi di Francesco Merlo che impreziosisce il tutto.
barney
pubblicato da Giulio Pianese alle 22:40